martedì 2 dicembre 2014

Secondo appuntamento - perché ho deciso di smettere

Non ho smesso perché il fumo fa male, almeno, non solo per quello. 
Per chi non ha mai fumato è difficile, forse quasi impossibile, comprendere i meccanismi mentali che si attivano in un fumatore.
Sembra semplice ad occhi inesperti, l'assioma è talmente lineare che non si capisce proprio dove sia la difficoltà. 
Smetti perché fa male, punto, argomento chiuso. 
Ti berresti volontariamente un flacone di detersivo? Certo che no, che domanda idiota! Eppure le sigarette le fumi, magari nell'immediato fanno meno mal di pancia del detersivo lava piatti, ma alla lunga non so chi vince fra i due...

Quando ero fumatrice e mi sentivo dire, saggiamente, smetti di fumare perchè fa male, mi saliva una rabbia cieca. Mi sentivo presa in giro. E grazie al ...., ci eravamo arrivati già da tempo tutti quanti a questa conclusione, anzi dirò di più, lo sapevo anche prima di iniziare che mi avrebbe fatto male, ma non è bastato a fermarmi dal cominciare né a smettere poi. 
Questo non vuol dire che sono una masochista o una scema e così pure non lo sono gli altri fumatori o ex fumatori. 
Voglio chiarire prima di tutto che chi fuma non vuole farsi del male. 
Chi fuma ha le sue personalissime ragioni per farlo e soltanto lui conosce, ma parlando con ex colleghi di cicca, non ho mai sentito nessuno (e sottolineo NESSUNO) dire che sta tentando il suicidio fumando una sigaretta. Ci sono tanti modi più efficienti e veloci per farsi del male rispetto al fumo.

Ma ora parliamo di me... Ho smesso il 13 di dicembre 2009, ma era dal 2003 che provavo a smettere. C'ero anche quasi riuscita nel 2005, ma nel 2006 sono crollata miseramente, ho fatto l'errore madornale di credere di poter governare il vizio, così ho ricominciato a fumare una sigaretta ogni tanto, che però nel giro di qualche tempo si è moltiplicata per due, poi si sa che non c'è due senza tre e il quattro vien da sè e da lì, si è riaperto il barato che mi ha riportato in centrifuga e mi ha portato via e a quel punto contare le sigarette del giorno è divento superfluo.
Ogni volta che smettevo e poi ricominciavo riprendevo a fumare più di prima, un crescendo continuo, intervallato da colpi di tosse e disgusto per l'odore stantio del fumo sui vestiti, i capelli e la pelle. 
Posso affermare che la vittoria definitiva non è stata altro che l'epilogo di un percorso individuale fatto di alti e bassi, che mi hanno permesso di dare il colpo di coda finale. 
Se posso permettermi quindi di dare un consiglio a chi desidera smettere, ma non ci è ancora riuscito, dico di provarci sempre, perché serve ogni esperienza, anche se fallimentare, anche se provoca frustrazione e ci fa sentire inadeguati e insoddisfatti.

Ma ritorniamo a me, a cavallo fra il 2008 e 2009 ho letto il libro "Smettere di fumare è facile se sai come farlo" almeno tre volte e in nessuna delle tre ho smesso di fumare, ma ho iniziato a metabolizzare seriamente la decisione. 
Paradossalmente, e qui salteranno sulla sedia molti salutisti, l'elemento scatenate sono stati i capelli. Già, stupidi e miseri capelli.
Ho sempre avuto la fissa di avere i capelli puliti e profumati. Per anni li ho portati di una lunghezza media, più corta che media, più o meno ad altezza spalle. Nel 2008 invece li ho lasciati crescere, fino a quasi metà schiena. In quel periodo poi fumavo parecchio e i capelli lunghi erano una spugna. Assorbivano l'odore e mi sembrava di essere un posacenere. Mi lavavo i capelli tutti i giorni, ma bastava una sola cicca per impregnarli. Ho provato a smettere prima in primavera e poi nell'estate 2008, ma non ci sono riuscita. 
Nel 2009 lo schifo per l'odore aumentava e paradossalmente aumentavo anche le cicche. Finché non è arrivato dicembre e alla vigila di una cena di Natale con amici ho deciso che l'indomani avrei smesso.
Sono andata in farmacia, ho acquistato i cerotti (all'epoca non c'erano le sigarette elettroniche) e un pacchetto di sigarette nuovo, anche se ne avevo più di dieci.
Nel mio ultimo giorno da fumatrice ho acceso una sigaretta dopo l'altra e non ho detto a nessuno che avrei smesso di fumare.
Nell'arco di un pomeriggio/sera ho finito il vecchio pacchetto e quasi tutto il nuovo. Ne avevo lasciata intenzionalmente una.
La mattina dopo mi sono svegliata con una sensazione di schifo che raramente ho provato in vita mia, ma ormai ero decisa ad andare fino in fondo, ho preso l'ultima sigaretta l'ho annusata e quasi non vomitavo, l'ho accesa e l'ho fumata a gran fatica. Quando l'ho spenta ero sollevata. Mi sono alzata e ho applicato sul braccio il cerotto. 

Era il 13 dicembre 2009 e quella è stata la mia ultima cicca.


 




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