mercoledì 10 dicembre 2014

Cinque anni dopo -13 dicembre 2014

Se ripenso allo sforzo che ho fatto per continuare la strada intrapresa, non posso che farmi i complimenti da sola, anche se non si dovrebbe fare, anche se il bon ton impone che gli elogi siano sempre gli altri a farli, ma sapete cosa vi dico, per una volta mando a quel paese le convenzioni sociali e mi dico BRAVA. 
I primi tempi sono stati durissimi. Ho avuto tachicardia e sono ingrassata. La maggior parte del mio mondo fumava, ero la sola a restare al tavolo al ristorante quando gli altri si alzavano per uscire a fumare, le pause cicche al lavoro, ho anche sognato per anni di accendermi una sigaretta. 
All'inizio i sogni erano così  frequenti e reali da sentirmi in colpa la mattina successiva per aver infranto il patto con me stessa.
A distanza di cinque anni e un totale di zero sigarette fumate, e ragionando secondo le teorie di Allen Carr a 36.500 sigarette non fumate e un attivo di 8.760€ (euro più euro meno) risparmiati, sono felice di essermi liberata dalle catene che per troppo tempo mi avevano imbrigliata.
Prima di smettere avevo paura di affrontare una vita senza fumo, temevo che le pause non sarebbero state più rilassanti, che le chiccherate delle amiche sarebbero state meno appaganti insomma, temevo di trovarmi triste come un'eterna insoddisfatta. 
Mi sbagliavo di grosso, perché vivendo mi sono resa conto che non ho bisogno delle sigarette, sto bene, anzi meglio senza.
Esiste una vita senza fumo, basta solo crederci fortemente, poi quale sia la motivazione che porta a rompere le catene del vizio, poco importa. 

A presto 

Arianna





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